lunedì 27 aprile 2015

Lacrime rosse...

Arrivava il profumo dei prati
i tuoi capelli neri danzavano nella primavera 
eri la Libertà
e io dimenticavo paura, fame e fascismo
i fiori di Lodi
coloravano i tuoi occhi
respiravo sogni che diventavano realtà
ancora poco e non ci nasconderemo più
ancora un rumore di tuono
e per sempre ribelli d’amore
il 26 aprile
lacrime rosse
sull’orlo di un fosso
e i miei diciassette anni
sono solo una canzone nel vento
che si allontana piano.

"Taietti Renato
Partigiano
diciassette anni
fucilato
dai fascisti, dai nazisti
a Lodi vecchio
il 26 aprile 1945"

Ivano Tajetti.
Aprile 2015 Settantesimo della Resistenza.

martedì 2 aprile 2013

Renato Taietti...

Seduta davanti alla vecchia stufa, si asciugava le lacrime con lo straccio della cucina, dalla finestra entrava un debole sole e odor d’erba bagnata..
Sul tavolo della stanza quattro assi male inchiodate aperte, una brutta cassa da morto, all’interno mosche e sangue, il corpo di Renato, il più giovane, diciassette anni. Mia nonna Giovanna aveva in giro per il mondo sette figli, per la guerra, per liberare l’Italia. Quando il prete che arrivava da Lodi con due buoi e un carro pieno di bare, si fermò a Molino Doppio, la vecchia Cascina tra i prati della Barona, dicendo che c’era un Taietti, Giovanna disse urlando, “ma chi è dei miei figli”.?

Renato innamorato di quella ragazzina mora di Lodi Vecchio, Renato il più giovane, il più piccolo sempre via da casa, sempre di corsa, sempre che rideva e sognava amore e libertà. Ora li, sul tavolo della cucina con un fazzoletto a quadri in mano che cercava di coprire di tamponare un’enorme squarcio rosso di mitraglia nella pancia, carne e budella, e un buco in fronte nero come le loro maledette camicie nere... e la sua voce, le sue grida perse per sempre in un campo là a Lodi, i suoi sogni scomparsi, la sua vita ancora da cominciare per sempre finita. Fascisti e nazisti che se ne vanno, che scappano, ma come ultimo sfregio morti e risate. Torneranno a casa gli altri sei fratelli, gli altri Partigiani, e gli altri soldati del mondo, ma Renato non c’è più e questo fine Aprile di gioia, di Liberazione, vedrà altre lacrime e altro dolore.. e le macchie di sangue stenteranno ad asciugare. E noi non potremo mai dimenticare.


RENATO TAIETTI anni diciassette, catturato in combattimento a Lodi Vecchio il 26 aprile 1945 e subito fucilato da fascisti e nazisti di una colonna Motorizzata che stava fuggendo verso la Svizzera, Il suo corpo e sepolto al Cimitero Maggiore, Campo della Gloria, una lapide a Lodi Vecchio, Viale Piacenza ricorda lui e i suoi compagni trucidati da vigliacca mano fascista, il suo nome è iscritto alla Loggia dei Mercanti di Milano insieme a 1739 Martiri che donando la loro vita ci hanno regalato la LIBERTÀ’.

domenica 6 maggio 2012

Una foglia verde...



Paglia piena di pulci per dormire
e castagne e mele da masticare
scarpe rotte
per correre e attaccare
il mio fucile come compagno
un cielo pieno di stelle per sognare
le lacrime per i torturati giù al paese
la rabbia per le camicie nere
ecco… una foglia verde
sul ramo della quercia
che mi cullerà
che mi nasconderà di nuovo
ai fascisti infami traditori
arriva l’Aprile
il freddo scappa e l’aria brilla
nel sole
fischia il vento e io rido
e io grido LIBERTA’.

Aprile 1945\2012. 



venerdì 28 ottobre 2011

scivolo...



scivolo tra note e lettere... 
tocco un petalo d'ottobre e lascio per qualche minuto la mia passione, 
li nel cassetto tra calze e mandarini..!

mercoledì 21 settembre 2011

Mille mondi.



Le mani di mio padre sfogliavano il giornale... è un milione di mondi girava intorno a lui... particelle colpite dal sole... pulviscolo che solo i gatti vedono, ma il nero dall'angolo avanzava.!

due...



Mi piace la luce fredda del frigorifero nella cucina deserta e lo scirocco che agita le stelle nel buio della finestra..!


Lacrime nella pioggia... un rivolo sottile che cade nel Naviglio, e poi il fiume, il mare, l'oceano... forse un pesce respirerà la mia anima.?

Falcinello...

Falcinello – Sarzana.     23 agosto 2011.

Scivola l’estate…
Un alito di vento diffonde il profumo del rosmarino, lontano, lontano dopo il verde della valle, il mare si rompe in mille riflessi di sole, un’ape ronza sul rosso caldo dell'oleandro... Ed io sono un pensiero sonnolento che sfiora le cime dei monti..!

Per non lasciare il blog statico inserirò dei miei pensieri, ringraziandovi per l'attenzione e la comprensione... Ivano. 

venerdì 1 gennaio 2010

A Buchenwald

.
O visto un mucchio di piccole scarpine
A Buchenwald
più avanti un altro mucchio
di riccioli biondi e di ciocche nere e castane di bambini
A Buchenwald
chissà di che colore erano i loro occhi
bruciati nei forni…
quelle scarpine ferme e ammucchiate
sembravano animarsi
A Buchenwald
tante scarpine incolonnate
con tanti riccioli biondi e ciocche nere e castane
che marciavano senza corpo
A Buchenwald

venerdì 31 luglio 2009

Arriva la sera

.
Il silenzio si avvicina
alle Cascine
solo in lontananza un ronzio d'api
forse, l'ultimo volo
prima della notte
poi ancora silenzio
interrotto dal pigolio dei passeri sempre più leggeri...
dopo!
silenzio assoluto...
tra lucciole e grilli t'addormenti.

martedì 26 maggio 2009

Via Tibaldi

-
Tut i volt che mi pasi in de sta via
me ven un grup in gula
e me senti traspurtaa in del temp
quand la vita l’era butada via
cume fan i foei al vent.
Parli de la via Tibaldi
che la gaveva poc significaa
l’era una via de Milan che se rispeta
ma che nesun pensava
al contribut che l’avaria daa
e si staa propri vialter
quater pover fioe quater lauradur
cul sul pecaa
de vureg trop ben a la vostra patria
al voster Milan
che i fa de la via Tibaldi
una via insci impurtant !

mercoledì 22 aprile 2009

L'alba del 25 Aprile

-
Stava sorgendo l’alba
in un altro mondo!
Dove il ricercar di pace si imponeva,
dove i fiori sarebbero sbocciati
non più curvi ed anneriti
da nubi di polvere nera!
Dove il vociare di bimbi
non si sarebbe interrotto di frequente,
dove il cuculo e le cicale
ancora si sarebbero sentiti
dove le lacrime di troppa gente
(che aspettavano quell’alba)
finalmente si sarebbero fermate.!

sabato 4 aprile 2009

A tutte le donne della Resistenza

-
Non c'era differenza allora, tra i partigiani
non esiste differenza oggi, ne domani
c'era qualche cosa in più nel loro sorriso
esiste qualcosa in più su tutti quanti
incitamento, tenerezza, coraggio
(compagna di tante lotte) saggia e pietosa
le mani tue sono petali di rosa
quante volte ti hanno chiamata
mamma, sposa, sorella
perchè la tua presenza era - e sempre sarà
una presenza pura, di Pace e di Libertà.

mercoledì 7 gennaio 2009

Neve

-
Per lunghe ore osservo
neve cadente
e trascinar mi sento nel passato
quando da bimbo
correvo a perdifiato
tuffandomi
nel bianco desiato
e poi ancora
neve ti ricorda
il lungo inverno su in montagna
dove il bianco spesso diventava
macchia di rosso
e poi si dileguava
e neve
ancora neve
ad ognuno porta i suoi ricordi

sabato 13 dicembre 2008

Fiocco di neve

-
Stavo seguendo
un fiocco di neve
col naso appiccicato alla finestra
cercando in alto
più in alto ancora
Voglio il più bello
(dissi fra me)
Ecco l'ho visto
lo accompagno per un po'
poi lo perdo
ricerco ancora e in mezzo a tanti fiocchi
lo seguo sino a terra

lunedì 24 novembre 2008

Autunno

-
Grigio è il cielo
e qualche scroscio di pioggia arriva
L'autunno ti accompagna
nella dolce attesa
del sonno che tutto
placa e tutto tace

domenica 28 settembre 2008

Ottobre in collina

-
Piovigginoso il tempo
e quasi buio...
nuvole basse che a tratti
scoprire fanno le cime
delle colline...
Il gracidar di corvi
nel contrasto silenzio dei boschi
fan da corona a quella pace...
che spesso ricercarla piace

domenica 17 agosto 2008

Tempo di funghi

.
Nella stagione che pioggia e sole
si compongono frammisti...
folta e la schiera di gente appassionata
che parte alla ricerca di tesori ben nascosti
che stan nei boschi!
E canto volentieri queste rime
a tutta quella gente che al sorgente sole
incamminar li vedi con la speranza in cuore
di ritrovare per scopi fini tanti bellissimi porcini
poca è l'importanza se al calar del giorno
ti senti stanco e magro è il tuo bottino
rimane sempre la speranza di ritrovarlo...
(magari in sogno un bel porcino).

Api

.
C'è sempre una prima volta
lo dicono i saggi!
ed io ci credo!
perchè fra tante cose che ho provato
mai, nel lungo camminar di vita mia
uno sciame d'api, appeso non so come,
tra una finestra e una gelosia
tanto interesse ancor mi abbia dato
per chi con tanto impegno
abbia levato
secondo il mio parere pur modesto che sia
questo può essere ingegno, arte o poesia.

venerdì 1 agosto 2008

Vacanze

-
Non è la terra mia che decanto
ma spesso io ci vivo con piacere
rivedo le colline verdeggianti...
e piccoli presepi con la neve...
a primavera gli alberi fioriti
fan da ghirlanda ai boschi di castagni
che forti s'innalzano nel cielo
per prepararare i frutti del domani.
E poi l'estate, quel verde forte.! scuro.!
quella pace che notte senti...
fra lucciole e grilli t'addormenti

giovedì 26 giugno 2008

Riposo in campagna

-
Seduto in un prato
nel meridiano sole
attendi (così)
nel mescolarsi quasi assonnato di sensi
e rivedi comuni cose che impresse nella mente tua
riveli nei giorni avvenire...
quando gioire vuoi dei tuoi ricordi.

La mia valle

-
Piccola valle
che raggruppando tieni
case
distinguerti tu sai
da altri lochi.
Forse son le genti
o forse quelle
altrue circostanti che rendono
cheti ed invitanti
O forse, anche se non son natio,
amare sento questa terra
sino all'oblio.

La fontana sotto il noce

-
Scende dalla val Bernin
fresca e zampillante acqua sorgiva
ferma e nascosta per lunghi anni
dove allora gli armenti trasportavano
sassi e cemento
e i vecchi sudavano su per la collina,
acqua sorgiva che dissetavi
uomini e buoi dove acqua non c'era.
Ora di nuovo il riscoprir la fonte
o giovani uomini rinnovando
il passato con encomiabile slancio
ridanno alla frazione l'acqua perduta
e li collocata in un triangolo di terra
sotto il noce e diventata...
la fontana sotto il noce.

A te Ciro

-
Cui giovinezza
mai non fu così vera e pura!
Nell'ideale slancio della Patria amata.
L'allora ventenne fuoco
che in petto tuo divampa
trascina l'uomo
che al par tuo canta!

A Carlo Barbieri nome di battaglia "Ciro"
commissario politico, Brigata Crespi dell'Oltrepò Pavese.
Morto il 4/11/1974

domenica 27 aprile 2008

All'Alba

-
Rumori assordanti di camion
nelle prime ore del mattino...
un vociare indistinto
dapprima si trasforma, s'infittisce,
poi: parole sempre più chiare
viva i Partigiani
viva la Resistenza
e fiori;
tanti fiori per le strade della grande Milano
che si ridesta vestita a festa.
Bravi! evviva!
si sente ancora
"è l'alba del 25 aprile"
tra tanta gente allegra,
c'è qualcuno che s'asciuga una lacrima.!

Vecchio Partigiano

-
Dove vai, rasentando i muri della città
sembri assorto in pensieri lontani,
forse stai ricordando la tua gioventù,
i tuoi vent'anni,
anche allora rasentavi i muri imbracciando un fucile,
qualcuno vestito di nero
voleva impedirti di realizzare i tuoi sogni.
Qualcuno voleva impedirti
che altri uomini, altre donne, altri bambini
vivessero in un mondo diverso
fatto di lavoro, di benessere, di felicità
non so se oggi si possa dire
che tutto si sia realizzato..
ma i sogni restano
e quelli nessuno potrà toglierteli
vecchio partigiano.

Fratello

-
Mi sono cadute copiose le lacrime
quando ho saputo
che mani nemiche ti hanno trucidato
lacrime di dolore e di sdegno,
lacrime diverse,
che non sapevano di sale come quando
da bambino le assaporavo copiose
fino agli angoli della bocca.
Avevano un sapore strano, mai sentito
sapore amaro!
tu più non c’eri fratello..
e quelle lacrime
le ricorderò sempre.!

sabato 29 marzo 2008

Cosa puo fare un bambino...

-
Per aiutare chi soffre.!
Cosa puo fare un bambino per farsi volere bene
per capire cosa pensa la mamma
quali sono i problemi del babbo
e spiegarsi del perche ci sono
le guerre, le malattie, la miseria
nel mondo che non è suo
e quanti perchè, spesse volte non ricevono risposte
cosa puo fare un bambino?
Gridare forte a tutti.! e a tutto il mondo dovrà dire.!
sono un bambino che crescerà
e con mè cresceranno tutti i bambini
della terra.!

Riflessi

-
Spaziosa mente vaghi
nell'arco di giorno
quando più triste sei.
Alla ricerca di felicità sognate,
nell'attimo fuggente
dell'intricato mondo ti ritrovi.!

Riflessi di luce,
alternati dal buio profondo
aurore splendenti o tramonti
racchiusi, in arco di vita,
vissuta o futura che sia,
ti danno visione completa
del vivere.!

Nel luogo dove lavoro

-
Uno spiraglio di luce io vedo,
quel tanto che basta a far battere ciglio
e subito appare un mondo diverso
dal mondo in cui vivo e lavoro.
Un piccolo sogno spesso ripetuto
nel lungo giorno di fatica.
Grazie a te spiraglio di luce
che nel mosaico sapientemente riunito
rivedo per intero il mondo che non è mio,
ma che mi aiuta a vivere e sperare
in un domani migliore.

Un colore, tanti colori

-
Avevamo vent'anni
ed eravamo in pochi.
Poi diventammo tanti,
tanti come un solo fuoco!
Le sterpi contorte e di spine coperte
bruciarono in un momento
disperdendo al vento cenere nera.
Trent'anni sono passati,
da questa cenere nera
nuovamente spuntano esseri immondi.
Ma ecco, quel colore che nessuno confonda
fra i colori più belli che natura diede!
i colori dell'arcobaleno
che allora come oggi
ancora devono brillare.

Dopo il bombardamento

-
Rosso di fuoco il cielo
nel turbine frammisto
d'aria cupa.! densa
di nubi scure, di odori strani,
di polveri incandescenti che
si adagiano cospargendo foglie verdi.!
nel silenzio...
l'attesa di uno spiraglio
di luce.

Arte

-
Non esiste frontiera o incomprensione
le mani e il pensiero
sono tutt'uno
in alternarsi di figure impresse e trasmesse
come sogni che rivivono
nella mosaicante espressione
può essere pittura o poesia
scultura, musica
o altra cosa sia
ecco il risultato di essere se stesso
come solo l'arte può dare.

sabato 22 dicembre 2007

Bisogna credere

-
Può essere buio il cielo
come può essere il mare in tempesta
possono franare i monti
e dilagare i fiumi
tutto è possibile a questo mondo
l'importante è credere...
che il cielo si rischiari
che il mare si calmi
che i monti e i fiumi
rimangano tali e quali...

Tempo di funghi

-
Nella stagione che pioggia e sole
si compongono frammisti
folta è la schiera di gente appassionata
che parte alla ricerca dei tesori ben nascosti
che stan nei boschi.!
E canto volentieri queste rime
a tutta quella gente che al sorgente sole
incamminar li vedi con la speranza in cuore
di ritrovare per scopi fini tanti bellissimi porcini.!
Poca è l'importanza se al calar del giorno
ti senti stanco e magro è il tuo bottino
rimane sempre la speranza di ritrovarlo...
(magari in sogno un bel porcino)

Giganti e nani

-
Cristalli di felicità
scendono dal cielo
correnti uomini con braccia aperte
ricevono...
sono giganti...
Ai piccoli nani
i pochi cristalli rimasti
e a qualcuno
nemmeno un cristallo.

L'attesa

-
Non importa aspettare
se l'ascoltare poi... ti dona
deluso rimani se l'attesa è vana
rimurginando pensi
se giusto può essere desistere
oppure insistere..!
risposta sola viene
rifacendoti a un veccho detto antico
(chi la dura la vince)
altrimenti sei finito...

Un nodo

-
Affannoso il respiro
e fatica trovi
nell'essere tuo esprimendo voce
un nodo ti blocca l'arsa gola
e il scendere e salire
non vale deglutire...
l'essere tuo prova
forse troppo spesso...
il nodo.

Suona la tromba

-
Suona la tromba del mattino
e nulla vale, far finta di niente
ripete ancora... fin quando la mente
già si schiarisce del velo che fù
stavi sognando dei limpidi cieli
la tua casetta... il tuo lettino
la fidanzata col suo visino,
ed un sospiro -tù- mandi giù
suona di nuovo la tromba al mattino
e ti riporta nel vivo del dì
vita che segna col suo destino
che il militare si sveglia così...

Non è pazzia

-
Sprazzi di pazzia
durante il giorno di lavoro avviene
velata o appariscente
il da solo parlare, come forma solitaria esprimi
ma poi ti accorgi dell'osservare altrui
ti fermi...
giocherellando o canticchiando
trasformi il tuo dire
sprazzi di pazzia forse voluta;
per arginare la monotonia del lavoro
continua, incessante opprimente...
poi...
finalmente arriva la sera
ritorni normale... o no.?

Umore due

-
Il tetro e grigio cielo
l'idee tue confonde
e velato vedi il mondo
come infecondo pensiero
ora...
l'azzurro del cielo riprende;
Sole.!
il vagheggiare tuo ispira...
nuova speranza di vita.

Perchè.?

-
Nasce un uomo
e un raggio di sole
si ruba per donarlo a questa nuova vita.
E gioisci, e pensi
quanta felicità futura...
Poi dopo... negli anni avvenire ti ricredi
e fumoso già sembra il tuo cammino
e ancora dopo, verso il finale,
come fiume che depone acque
adagiate e ferme, senza sussulti.

Deportato

-
Il volto tuo non si vede
la lingua che parli non ha frontiera
il tuo sesso non conta
un essere indefinito rappresenti;
sei un deportato...
non tieni vestiti che ti coprono
non puoi nutrirti, come lo stomaco tuo reclama
sei un deportato...
nemmeno ti è concesso di pregare
ma a chi poi? se nessuno ti ascolta,
sei un deportato...
tu sei un essere invisibile
che cerca affannosamente se stesso e non si ritrova
in attesa... che qualcuno riuscirà a farti rivivere
solo allora potrai dire...
(eri un deportato)

Pioggia

-
Buio diventa il cielo... e nuvole
che avvicinare fanno, la pioggia
l'umore cambia
al primo gocciolar di pianto
poi... scrosciante frammista a vento
cateratta s'apre...
trasformando l'essere tuo
in veloce ricerca di un rifugio
che meditando ti fa cercare...
orizzonti limpidi

Un colore, tanti colori

-
Avevamo vent'anni, ed eravamo in pochi
poi diventammo tanti, tanti come un solo fuoco
le sterpi contorte e di spine coperte
bruciarono in solo momento
disperdendo al vento cenere nera
tanti anni son passati
da questa cenere nera
nuovamente spuntano esseri immondi
di quel colore che nessuno confonda
fra i colori più belli che natura diede.!
I colori dell'arcobaleno, che allora come oggi
ancora devono brillare.!

tu non sarai più uomo

-
Tu non sarai più uomo.!
quando le tue mani
stringeranno un fucile
quando la tua voce,
osannerà chi domina
quando i tuoi occhi
non riusciranno più a vedere
l'azzurro del cielo
i verdi prati, il sorriso di un bimbo
Tu non sarai più uomo.!

Vecchio e stanco

-
Sono vecchio e stanco
e trascino gonfie caviglie
sono un vecchio deluso
che trascina un cuore pesante
- non chiedetemi di più -
quel poco che avevo ho dato
ora non chiedetemi di più
sto aspettando la lunga notte

Il nostro pianeta

-
La terra gira ancora
ma non come in passato
il lento suo girare pian piano si e trasformato
ora gira e poi si ferma
sussulta e poi riparte, il mondo stà invecchiando
rifiuta la sua parte
la parte che compete, ad un vecchio stanco mondo
è quella di girare
con lento passo tondo
dipende da noi tutti
non inquinare il mare, non scatenar le guerre
le bombe non lanciare
il vecchio mondo allora, sorriderà contento
girare come prima
farà in un sol momento.

Umore

-
Spesso ti ritrovi,
la, dove natura insegna vita
festante o pigro, stanco o gioioso
e li... si rivela ombroso e gaio il tuo pensiero
e i passeri, e le piante tutte
cambiano spesso fisionomia.
Ora un fruscio d'ali
sembra arpa che vibri
ora si tramuta quasi, in sgradevole suono,
ora le piante germoglianti al sole
sfiorate da rugiada,
non hanno più splendore.

Amore mio

-
Appena ti vidi;
subito, potrei chiamarti amore
un desiderio irresistibile mi avvince
e finchè non sarà placato, continuerò
sempre, a chiamarti amore
finchè avrò respiro
finchè la mia voce avrà tono
finchè le mie forze lo permetteranno,
continuerò a chiamarti amore!
poi pian piano, quando le mie stanche membra
chiameranno il sonno,
sussurrerò ancora,
amore amore amore...

Passato e presente

-
Sono passati più di trent'anni
e sono tanti
ma mai, nel ricordo passano gli anni
giovani e forti voi eravate
le vostre idee non sono mutate
il vostro spirito di libertà
freme nei giovani come riscossa
che forte, cantano bandiera rossa.!

venerdì 9 novembre 2007

Ricordi

-
Ritornano spesso
i transitati passi del passato
quando lo spirito tuo richiede
nel malinconico momento di vita
e quiete torna
nell'affiorante visuale di prati fioriti
che da bimbo - corrente gioivi -
Ricordi
affioranti sempre
sino alla lunga notte...

Un uomo (accusa)

-
Accuso i potenti della loro impotenza
accuso i servi della loro schiavitù
accuso i deboli della loro viltà
accuso i moralisti della loro arretratezza
accuso la società perchè non è sociale
accuso l'egoista per il suo io
accuso chi domina perchè mai potrà dominare
accuso la vita per la sua brevità
accuso me stesso perchè troppo poco le ho dato...

Il ragno

-
E ricuce la tela il ragno
perchè la preda ricader doveva
in trappola vischiosa
anche se fame già placata fu
da precedente attacco
l'avvolgimento avvenne per il - dopo -
e nell'istinto di chì
paura tiene del domani
inutilmente uccide
senza verità di riconoscere
che natura insegna
- al fine comunque arrivare si deve
e a nulla vale predisporre -

8 Marzo

-
Nel ricordo del passato
oggi più viva che mai
la donna è ricordata
Madre sposa sorella
compagna di tante lotte...
comuni lotte di libertà, di pace
simbolo vivo di giustizia
(quanto ti dobbiamo...)
Giusta e la tua lotta, e continuar la devi
affinche cadano
le ultime barriere conservatrici
per darti quello spazio
che giustamente ti spetta.

Nudo sono nato

-
Nudo sono nato
e nudo sono rimasto
con ideali semplici, di uomini semplici
che tanto hanno dato
e sempre continueranno a dare
perchè rifiutano e sempre rifiuteranno
le imposizioni dettate da chi
non riuscirà mai... capire
che il miglior modo di vivere
è e sarà sempre, d'operare
perchè tutti si possano ritrovare
veramente fratelli!

Davanti alla Fabbrica

-
Il marciapiede sembra incrinato
come antica strada corrosa dal tempo
da gente che ha sostato per anni
leggendo giornali e cartelli
ineggianti la libera mente.
Angolo di marciapiede
che par ricalcato nel tempo
dal peso d'uomini e donne
vestiti di tute
dai colori che farebbero bandiera
E' gente, tanta in discussione
in attesa del suono che chiama.

Mani

-
Mani protese di bimbo
mani congiunte in preghiera
mani allungate imploranti
mani che chiedono la resa
mani che scrivono accordi
mani che stracciano tutto
mani ferite e storpiate
son mani che implorano Pace..!

Arte

-
Non esiste frontiera o incomprensione
le mani e il pensiero
sono tutt'uno
in alternarsi di figure impresse e trasmesse
come sogni che rivivono
nella mosaicante espressione.
Può essere pittura o poesia
scultura, musica,
o altra cosa sia.
Ecco il risultato di essere se stesso
come solo l'arte può dare.

Credere o non credere

-
Vorrei rivolgermi sopratutto a chi non crede
per dire che nella vita non basta
Sperare - Pregare - Lavorare
Ci sono altre cose che vengono dal cuore
e sono l'altruismo, la comprensione
per chi soffre e muore
sia ben chiaro a tutti...
ed è questo da sostenere
la carità non esiste
esiste un dovere!

Un sole diverso

-
Sembra strano il sorgente sole
nel mattino di lotta!
nella fabbrica, come spalancate bocche aperte
si aprono i cancelli
voraci bocche riceventi
ingoiano lavoratori;
ma oggi è diverso
la voce corre e il sole
brlla più intensamente
è giorno di lotta..!

La giusta via

-
Come nella nebbia
il pensiero vagante ricerca la giusta strada
e alfine ritrovi masse imponenti d'uomini
vestiti di tute...
affioranti come predominanti simboli di guida
insieme a bandiere rosse;
che ti riportano fuori
dalla torbida incertezza;
anche se il non credente
cerca affannosamente (e senza speranza)
di ricondurti.

Un vecchio compagno sciopera (Bailini)

-
Anche stamattina ti ho visto
insieme a tanti
fuori dai cancelli della fabbrica
come ombra
nella tenue visibilità della nebbia
un po appartato col bavero del giaccotto rialzato
in attesa
ed ho rivisto in tè la mia vita
la nostra stessa vita d'uomini
macinati da ingranaggi possenti che tutto distruggono
lasciandoti però intoccabile quel cuore
che sempre batterà forte!
sempre più forte..!

Pensiero e colore

-
Nel frammisto mondo di pensiero
che riguardar ti deve
per vita che conduci
affiorano le tinte mosaicanti di colori
Appaiate - pensiero e colore
Null'altro esiste, o par che esista;
perchè cosi è - perchè cosi deve essere?
bisogna ripescar nel fondo allora...
forse di un mondo passato, o futuro
i pensieri e i colori mancanti...
I colori della Resistenza
allora, solo allora, si potrà vivere...

mercoledì 24 ottobre 2007

Speranza

-
Come è possibile
vivere senza speranza, qualsiasi essa sia
nell'adeguarsi d'infiniti casi.
E alfine ritrovi i pochi esclusi
condannati per sempre...
che insegnare ti devono
non solo per te stesso
ma ricercar quel (filo)
che possa congiungersi per tutti.

Credere

-
Quale speranza in cuore portai
nell'intricato mosaico d'idee...
che subito taciato fui.
Chiuso nell'involucro di strisciante lumaca
rimasi in attesa... finche quiete tornò
e adagio adagio antenne periscopiche
segnale dettero;
(di speranza in cuore riportare.)

sun na su

-
Sun stuf, sun strac,
tuti i di, le semper la solita
menada, mangià, durmì,
laurà, sensa nesuna sudisfasiun
quanti volt gu pensaa e tuti i volt
che ghe pensi, me ven el magun
ma perchè mi me dumandi
sun nasu insci pueret, inveci
tanti alter no cume mi!
in nasu cun la camisa el doppio pet!

Qualcuno

-
Qualcuno ha compreso!
che non sono gli alberi e i boccioli
dei fiori che germogliano
che fanno la primavera
qualcuno dovrà ricredere
che le masse imponenti
di operai, di giovani, di anziani,
uniti insieme
non sono un esigua minoranza,
qualcuno dovrà avere la certezza
che il fascismo non deve
e non potrà mai passare
sui cadaveri dei nostri morti,
che mai! saranno morti..!

Preghiera

-
Aumenta il caro vita
ora pro nobis
aumentano i disoccupati
ora pro nobis
aumenta l'affitto
ora pro nobis
aumentano i telefoni
ora pro nobis
aumenta il pane
ora pro nobis
Andreotti se ne andato
Dio sio lodato
forse starò meglio anchio
sia lodato Iddio

Parole

-
Parole, parole, parole...
una bellissima canzone
una realtà umana
in questo mondo moderno
tutti parlano tutti sanno,
chi per maldicenza, chi per sapere,
chi per imporre, chi per difesa,
chi per ricordare, chi per amore,
chi per odiare, chi per insegnare,
e ancora
parole, parole, sempre parole...

Chi crede

-
In molti hanno creduto
nella democrazia!
In molti hanno creduto
nella giustizia!
Ma dopo tanti anni la gente vede
che è tutta fregatura per chi crede!

Carnevale

-
Viva Viva el Carneval
tuc in sema in alegria
num sem chi per ritruvas
e sta insema in cumpagnia...
quater ciacer... del bun vin...
e salam taiagiò a fett
el giambun ma de quel bun
taiagiò in di michett
poe pian pian.. tuc l'ambient
el se riscalda e cumincen a fa i facc
riva i mascher e se rid
la manera chin cunscia
sota dai... demes de fa
fasem tucc de questa sera
un bel di de ricurdaà

Addio vecchia Milano

-
Con le tue vecchie case e la ringhiera
con strade quasi vuote...
con voci di richiamo ormai passate
che nostalgie fanno (ricordate!)
Spazzacaminoooo Ombrellaioooo
Molitta Molitaaaa...
Addio vecchia Milano!
dove sono finiti i castagnacci?
i venditori di pere cotte, i firuni
l'uomo con la giacca bianca
che vendeva i gamber
el Bumbunat col sachet di numer
addio vecchia Milano!
quanti ricordi...

Spaventa

-
Mi chiamo Spaventa
e sono il terrore...
dai passeri tutti difendo
l'onore,
proteggo i raccolti
di giorno e di notte
per tempo che duro
ragazzi son botte.
Così passa il tempo,
e un triste mattino
sul mio cappello
mi sta un uccellino.

Pepito

-
Son piccolo e grigio
il muso carino
so prendere i topi
e dormo pochino
io faccio la guardia
e miagolo bene
non rubo il formaggio
allevio le pene
son bello, son caro
son forte e pulito
per chi mi vuol bene
mi chiamo
- Pepito -

Terroristi

-
Gelide armi
con gelidi uomini
del quale calore manca
che natura diede
esseri venuti da altri mondi
senza sole
quale speranza di vita potrete avere
condannati per sempre
a ricercare ghiaccio.
Quale fratello

U truaa un bel fung

-
Quand tutt'a un tratt
indue pù scur e fusc
e pù saturno per el folt di ramm
fann i piant un busc
vedi a spuntaa su
Gesuss Maria
tra i rober e fujasc
lunga e grosa un'umbria
me se istecchis i pee
vu in convulsiun
un fung de quei bei gross
me faa l'aparisiun
cui man che me tremela
ghe fu trè volt el bicucchin
el cati adasi adasi
fasendeg un basin

Fortunato a Montescano

-
Mi ritengo fortunato
in mezzo a tanta gente
che soffre veramente!
e grande mi pareva
la disgrazia mia che
pace non mi davo per questa
malattia.
Ma ora vedo!
tocco con mano!
di quanta gente soffre a Montescano
e allora mi ricredo
e dico a tutti quanti
su fatevi coraggio
guardate sempre avanti...

Giornata di sole (Montescano)

-
Mi sono svegliato
con una giornata di sole
che filtrava attraverso
i rami del gigantesco pino,
una leggera brezza
muovendo i rami
sembrava che il sole volesse
giocare a nascondino
posandosi ora sul mio viso
ora scomparendo,
anche da un lettino
di una casa di cura
si può gioire

Zavattarello

-
Degno nome che ben si colloca
nella cultura passata di un piccolo paese,
che tanto ha dato e che riviver vuole
per dimostrare al non conoscitore,
dall'alto del suo castello,
fatti d'armi e uomini d'ingegno eletto
che Patria diede.
Ora colline verdeggianti,
alternate da forti tinte
come quadri adagiati e un pò scomposti.
Ora boschi.
Quale respiro e pace,
all'osservare attento del viandante
che spesso e volentieri si sofferma.
"Cultura e Pace!" ecco il momento
di ridestare il sonno del passato.

Rataplam

-
Rataplam bim bum bam
e giorno di festa
con musica e canti festanti e gioiosi
si danno da fare allegri e festosi
con strani strumenti
creati per caso ne escono suoni
da torcere il naso
ma tutto fa brodo si dice la gente
e un pò d'allegria
risveglia la mente
coraggio ragazzi sfogatevi pure
e dite alla gente niente paure
vogliamo sorrisi e al suon del tam tam
andiamo ripetendo
Rataplam bim bum bam

Gente di paese

-
Tanti i personaggi che citare vorrei
dai noti ai meno noti
ma che danno...
tono, vivacità, saggezza e inteligenza
ma sopratutto la bontà con la sapienza
alla vivacità del giovane, alle ragazze
il trasformismo di vita nuova
che nel frammisto modo di pensare
difficilmente poi riesce a dare...
poi l'altra gente
i personaggi sicuramente dei più qualificati
che con modestia invito,
alla parola, all'insegnamento
accomunandosi nel nuovo e nel passato
nel semplice mediare (il risultato)
e ancora gente (forse la più cara)
con rughe in viso e mani screpolate
quanta saggezza quanta sapienza sanno dare...
(per chi li sa ascoltare)
gente di paese
gente che vive, che lavora
gente che vorrebbe, che questo o quello
diventasse veramente...
gente di Zavattarello

sabato 20 ottobre 2007

piccolo paese

-
Di solito non vo cantar chi domina
ma come natura insegna, canto
pei deboli e oppressi che son piccola cosa
e ancora portar mi sento in lor difesa,
come piccoli insetti paragono
paesini adagiati e un po nascosti
che tenerezza fanno,
e bene stanno nei loro giusti posti.
Il mito cesserebbe se ciò non fosse,
di vita e di bellezze decantar
nessun farebbe
laaciando tela bianca
come pittore che non fu mai!

Riposo

-
Tanto atteso il riposo
quando pensare fai
nel mondo del lavoro
e il desiderio di prati fioriti
o spiaggie deserte
dove tu,
nudo e solo assapori gioia di vita
di vera vita
come natura insegna
rivedi allora un mondo diverso
che mai fu visto
conchiglie marine o fiori strani
usciti dalla fantasia
che trasformarsi in reale mondo
riesci a meglio capire
come vivere

la voce di un bimbo

-
In qualsiasi luogo
tu possa essere,
sentirai; sempre la voce di un bimbo
nel fastuono assordante della città
oppure,
nella tranquillità di un bosco
sentirai sempre
la voce di un bimbo
nei meriggi assolati

prega' e ruba' (una volta)

-
Seri un fiulet
e mi ricordi de avè pregaa anca mi una quei volta
ma tuti i volt che mi pregavi
chissà perchè nisun me dava a trà
Serum in tanti in cà
(se poe anca quela insci la se pudeva ciamà)
e chi ve spieghi cusa vuraraia dì
quand che ve parli de chi ropp chi
gavevum i materas de sac
cun denter la sfoeia del melgun
Mangiaum la polenta cui sarac
e quasi semper a la dumenica
duevum confesas e fa la cumeniun
E mi ricordi una volta che u rubaa
(e quasi me vergogni a di che la parola chi)
in su una bancarela del mercaa
un liber de quei gros che mi credevi
che ghera scrit tanti bei ropp
L'era tutt all'incuntrari de quel che mi pensavi
perchè el parlava de cunt e de cuntess
e ve cunfesi che me vegneù el magun
che u decis de fa la cumeniun
Dopo avem cunfesaa el pret
el me dà la penitenza inveci de dam la solusion
de metes in genoec in su dun sac
e per dò ur el ma fa stà lì
sto brut purcunn (pensiero del momento)
Gavevi i mè genoec che sanguanava
e denter in de mi el ma fa pensà
che propri ne valeva no la pena
de cunfesas e tantumen rubà.

La colomba

-
Si posò la colomba
sull'albero bruciato
e le foglie spuntarono ancora.
Li appresso un soldato guardò in alto
bianchi riflessi di piume
toccati dal sole
si posano su occhi stanchi senza luce.
Un batter di ciglia
Vide!
braccia cadenti deporre il suo fucile.
Non fuggire madre!
che stringi al seno la tua vita
nel lungo trascinar di membra stanche
non sono bombe che cadono dal cielo
son piume bianche.
Vola colomba! Vola ancora!
alla ricerca di un albero bruciato...

giovedì 18 ottobre 2007

1945


Del tempo è passato...
e come velata ombra rivedi
i giovanili anni
in cui slancio ardente
di libertà
più che mai viva...
sprone ti dava
a riconquistar l'invasa
terra natia...

Natale 1979


Un nuovo Natale
arriva veloce
e già si prepara al dolce far niente
mangiare, dormire, ricevere doni
così occupata rimane la mente,
si aprono i cuori, si spende, si spande
si vive felici lontani dal male
il prima e passato il dopo non vale
così si festeggia
il Santo Natale.

Partigiani


Ci chiamavano banditi!
ci chiamavano ribelli!
Spose! Madri! abbiamo lasciato
sopra i monti siamo andati
Pace! Giustizia! Libertà!
questo volevamo
E libera la mente
d'altri inganni,
puri eravamo
puri siamo!

1973


Ancora sangue! Cile, Medio Oriente, Cambogia
e ancora sempre! Odio! Vendette!
dove vai uomo? frena la mano armata,
controlla la tua mente
spaziante in vedute irreali
dettate da chi nato non doveva essere
in questo mondo.
Popoli interi chiedono Pace
e gridano Basta!

Il calabraghe


Vietnam, Santiago, Atene:
notizie del lunedì, un brivido gli scorre nelle vene,
martedì l'indignazione cresce e dice basta!
mercoledì il dubbio si divide in "forse" o "come",
giovedì la grande confusione,
venerdì cambia colore e già si parla d'altro,
sabato evacua a letto l'emozione
e poi domenica finalmente la partita!

Il merlo della Barona


Forse non tutti sanno
che già da un paio d'anni, un merlo vagabando
decise di fermare il suo girotondo.
E gira che ti gira ma guarda il caso strano
non cerca cieli limpidi ne boschi fuori mano
ma contro tutti e tutto, l'idea sembra buona
si ferma sopra i tetti delle case alla Barona.
La gente ascolta e pensa, che il suo fischiettare
in fondo ti rallegra, perciò lo lascia fare
del resto c'è un pensiero per chi ne è capace
di scegliersi la vita che più le pare e piace.


Fra tanti merli che stanno al mondo
di uno solo quì vorrei parlare
(e non mi si confonda nel mio dire)
che merlo veramente vò a citare
Esiste alla Barona (strano caso)
un merlo solitario e buontempone
che a furia di fischiare da mane a sera
di tanta gente attira l'attenzione
senti quel merlo! non si stanca mai di fischiare?
chissà da dove arriva?)
E in mezzo alle brutture ed ai pensieri
c'è sempre qualche frase che ti sprona
a dare il benvenuto anche ad un merlo
che (strano caso)
risiede in permanenza alla Barona.

Montescano


Dottoressa, quando me ne vado a casa?
sorride... presto!
a quante persone lo avrà detto?
ma non si stanca mai?
Dottoressa quanta umanità
quanta professione
grazie
Dottoressa Alessia

Una stanza
due compagni di sventura
un azzurro tenue alle pareti
tanta quiete...
il passo pesante delle infermiere
si alterna al roteare dei carrelli
nelle ore dei pasti
bravi i medici, li senti
da lontano arrivano!
questo e Montescano.

Morte di un passero


Era l'alba e il cinguettio cresceva
prima dei pigolii leggeri
poi man mano che il chiarore
si faceva più vivo
gradualmente cresceva il cinguettio
e così venne
il passero che prima iniziava il saltellio
di ramo in ramo
si fermò di botto
uno sparo
e buio fu subito
di pari passo con lo schianto
con le zampine ancora avvinghiate
al ramo
resistette ancora un po'
poi il capo declinò pian piano.

Amore


Con amore
abbiamo trascorso insieme la nostra vita
fiduciosi guarderemo al futuro
eterno è il nostro amore
riviviamo ancora le nostre gioie come ieri
accettiamo i nostri piccoli difetti
incompleti siamo l'uno senza l'altro
uniti nella vita illuminati dalla nostra felicità.

giovedì 11 ottobre 2007

Una bandiera sola


Una bandiera unica per tutto il mondo vorrei!!!!
che fosse azzurra come il cielo
e del sole prendesse il colore.
Alta vederla passare nel cielo fra le genti tutte,
sventolando libera e possente,
come volo di colombe invitanti alla pace,
come vento frammisto a pioggia
che tutto depura e cancella,
come primavera che tutto germoglia e fiorisce,
come grida gioiose di bimbi trasportate nel mondo.
Una sola bandiera vorrei!