mercoledì 24 ottobre 2007

Speranza

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Come è possibile
vivere senza speranza, qualsiasi essa sia
nell'adeguarsi d'infiniti casi.
E alfine ritrovi i pochi esclusi
condannati per sempre...
che insegnare ti devono
non solo per te stesso
ma ricercar quel (filo)
che possa congiungersi per tutti.

Credere

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Quale speranza in cuore portai
nell'intricato mosaico d'idee...
che subito taciato fui.
Chiuso nell'involucro di strisciante lumaca
rimasi in attesa... finche quiete tornò
e adagio adagio antenne periscopiche
segnale dettero;
(di speranza in cuore riportare.)

sun na su

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Sun stuf, sun strac,
tuti i di, le semper la solita
menada, mangià, durmì,
laurà, sensa nesuna sudisfasiun
quanti volt gu pensaa e tuti i volt
che ghe pensi, me ven el magun
ma perchè mi me dumandi
sun nasu insci pueret, inveci
tanti alter no cume mi!
in nasu cun la camisa el doppio pet!

Qualcuno

-
Qualcuno ha compreso!
che non sono gli alberi e i boccioli
dei fiori che germogliano
che fanno la primavera
qualcuno dovrà ricredere
che le masse imponenti
di operai, di giovani, di anziani,
uniti insieme
non sono un esigua minoranza,
qualcuno dovrà avere la certezza
che il fascismo non deve
e non potrà mai passare
sui cadaveri dei nostri morti,
che mai! saranno morti..!

Preghiera

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Aumenta il caro vita
ora pro nobis
aumentano i disoccupati
ora pro nobis
aumenta l'affitto
ora pro nobis
aumentano i telefoni
ora pro nobis
aumenta il pane
ora pro nobis
Andreotti se ne andato
Dio sio lodato
forse starò meglio anchio
sia lodato Iddio

Parole

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Parole, parole, parole...
una bellissima canzone
una realtà umana
in questo mondo moderno
tutti parlano tutti sanno,
chi per maldicenza, chi per sapere,
chi per imporre, chi per difesa,
chi per ricordare, chi per amore,
chi per odiare, chi per insegnare,
e ancora
parole, parole, sempre parole...

Chi crede

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In molti hanno creduto
nella democrazia!
In molti hanno creduto
nella giustizia!
Ma dopo tanti anni la gente vede
che è tutta fregatura per chi crede!

Carnevale

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Viva Viva el Carneval
tuc in sema in alegria
num sem chi per ritruvas
e sta insema in cumpagnia...
quater ciacer... del bun vin...
e salam taiagiò a fett
el giambun ma de quel bun
taiagiò in di michett
poe pian pian.. tuc l'ambient
el se riscalda e cumincen a fa i facc
riva i mascher e se rid
la manera chin cunscia
sota dai... demes de fa
fasem tucc de questa sera
un bel di de ricurdaà

Addio vecchia Milano

-
Con le tue vecchie case e la ringhiera
con strade quasi vuote...
con voci di richiamo ormai passate
che nostalgie fanno (ricordate!)
Spazzacaminoooo Ombrellaioooo
Molitta Molitaaaa...
Addio vecchia Milano!
dove sono finiti i castagnacci?
i venditori di pere cotte, i firuni
l'uomo con la giacca bianca
che vendeva i gamber
el Bumbunat col sachet di numer
addio vecchia Milano!
quanti ricordi...

Spaventa

-
Mi chiamo Spaventa
e sono il terrore...
dai passeri tutti difendo
l'onore,
proteggo i raccolti
di giorno e di notte
per tempo che duro
ragazzi son botte.
Così passa il tempo,
e un triste mattino
sul mio cappello
mi sta un uccellino.

Pepito

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Son piccolo e grigio
il muso carino
so prendere i topi
e dormo pochino
io faccio la guardia
e miagolo bene
non rubo il formaggio
allevio le pene
son bello, son caro
son forte e pulito
per chi mi vuol bene
mi chiamo
- Pepito -

Terroristi

-
Gelide armi
con gelidi uomini
del quale calore manca
che natura diede
esseri venuti da altri mondi
senza sole
quale speranza di vita potrete avere
condannati per sempre
a ricercare ghiaccio.
Quale fratello

U truaa un bel fung

-
Quand tutt'a un tratt
indue pù scur e fusc
e pù saturno per el folt di ramm
fann i piant un busc
vedi a spuntaa su
Gesuss Maria
tra i rober e fujasc
lunga e grosa un'umbria
me se istecchis i pee
vu in convulsiun
un fung de quei bei gross
me faa l'aparisiun
cui man che me tremela
ghe fu trè volt el bicucchin
el cati adasi adasi
fasendeg un basin

Fortunato a Montescano

-
Mi ritengo fortunato
in mezzo a tanta gente
che soffre veramente!
e grande mi pareva
la disgrazia mia che
pace non mi davo per questa
malattia.
Ma ora vedo!
tocco con mano!
di quanta gente soffre a Montescano
e allora mi ricredo
e dico a tutti quanti
su fatevi coraggio
guardate sempre avanti...

Giornata di sole (Montescano)

-
Mi sono svegliato
con una giornata di sole
che filtrava attraverso
i rami del gigantesco pino,
una leggera brezza
muovendo i rami
sembrava che il sole volesse
giocare a nascondino
posandosi ora sul mio viso
ora scomparendo,
anche da un lettino
di una casa di cura
si può gioire

Zavattarello

-
Degno nome che ben si colloca
nella cultura passata di un piccolo paese,
che tanto ha dato e che riviver vuole
per dimostrare al non conoscitore,
dall'alto del suo castello,
fatti d'armi e uomini d'ingegno eletto
che Patria diede.
Ora colline verdeggianti,
alternate da forti tinte
come quadri adagiati e un pò scomposti.
Ora boschi.
Quale respiro e pace,
all'osservare attento del viandante
che spesso e volentieri si sofferma.
"Cultura e Pace!" ecco il momento
di ridestare il sonno del passato.

Rataplam

-
Rataplam bim bum bam
e giorno di festa
con musica e canti festanti e gioiosi
si danno da fare allegri e festosi
con strani strumenti
creati per caso ne escono suoni
da torcere il naso
ma tutto fa brodo si dice la gente
e un pò d'allegria
risveglia la mente
coraggio ragazzi sfogatevi pure
e dite alla gente niente paure
vogliamo sorrisi e al suon del tam tam
andiamo ripetendo
Rataplam bim bum bam

Gente di paese

-
Tanti i personaggi che citare vorrei
dai noti ai meno noti
ma che danno...
tono, vivacità, saggezza e inteligenza
ma sopratutto la bontà con la sapienza
alla vivacità del giovane, alle ragazze
il trasformismo di vita nuova
che nel frammisto modo di pensare
difficilmente poi riesce a dare...
poi l'altra gente
i personaggi sicuramente dei più qualificati
che con modestia invito,
alla parola, all'insegnamento
accomunandosi nel nuovo e nel passato
nel semplice mediare (il risultato)
e ancora gente (forse la più cara)
con rughe in viso e mani screpolate
quanta saggezza quanta sapienza sanno dare...
(per chi li sa ascoltare)
gente di paese
gente che vive, che lavora
gente che vorrebbe, che questo o quello
diventasse veramente...
gente di Zavattarello

sabato 20 ottobre 2007

piccolo paese

-
Di solito non vo cantar chi domina
ma come natura insegna, canto
pei deboli e oppressi che son piccola cosa
e ancora portar mi sento in lor difesa,
come piccoli insetti paragono
paesini adagiati e un po nascosti
che tenerezza fanno,
e bene stanno nei loro giusti posti.
Il mito cesserebbe se ciò non fosse,
di vita e di bellezze decantar
nessun farebbe
laaciando tela bianca
come pittore che non fu mai!

Riposo

-
Tanto atteso il riposo
quando pensare fai
nel mondo del lavoro
e il desiderio di prati fioriti
o spiaggie deserte
dove tu,
nudo e solo assapori gioia di vita
di vera vita
come natura insegna
rivedi allora un mondo diverso
che mai fu visto
conchiglie marine o fiori strani
usciti dalla fantasia
che trasformarsi in reale mondo
riesci a meglio capire
come vivere

la voce di un bimbo

-
In qualsiasi luogo
tu possa essere,
sentirai; sempre la voce di un bimbo
nel fastuono assordante della città
oppure,
nella tranquillità di un bosco
sentirai sempre
la voce di un bimbo
nei meriggi assolati

prega' e ruba' (una volta)

-
Seri un fiulet
e mi ricordi de avè pregaa anca mi una quei volta
ma tuti i volt che mi pregavi
chissà perchè nisun me dava a trà
Serum in tanti in cà
(se poe anca quela insci la se pudeva ciamà)
e chi ve spieghi cusa vuraraia dì
quand che ve parli de chi ropp chi
gavevum i materas de sac
cun denter la sfoeia del melgun
Mangiaum la polenta cui sarac
e quasi semper a la dumenica
duevum confesas e fa la cumeniun
E mi ricordi una volta che u rubaa
(e quasi me vergogni a di che la parola chi)
in su una bancarela del mercaa
un liber de quei gros che mi credevi
che ghera scrit tanti bei ropp
L'era tutt all'incuntrari de quel che mi pensavi
perchè el parlava de cunt e de cuntess
e ve cunfesi che me vegneù el magun
che u decis de fa la cumeniun
Dopo avem cunfesaa el pret
el me dà la penitenza inveci de dam la solusion
de metes in genoec in su dun sac
e per dò ur el ma fa stà lì
sto brut purcunn (pensiero del momento)
Gavevi i mè genoec che sanguanava
e denter in de mi el ma fa pensà
che propri ne valeva no la pena
de cunfesas e tantumen rubà.

La colomba

-
Si posò la colomba
sull'albero bruciato
e le foglie spuntarono ancora.
Li appresso un soldato guardò in alto
bianchi riflessi di piume
toccati dal sole
si posano su occhi stanchi senza luce.
Un batter di ciglia
Vide!
braccia cadenti deporre il suo fucile.
Non fuggire madre!
che stringi al seno la tua vita
nel lungo trascinar di membra stanche
non sono bombe che cadono dal cielo
son piume bianche.
Vola colomba! Vola ancora!
alla ricerca di un albero bruciato...

giovedì 18 ottobre 2007

1945


Del tempo è passato...
e come velata ombra rivedi
i giovanili anni
in cui slancio ardente
di libertà
più che mai viva...
sprone ti dava
a riconquistar l'invasa
terra natia...

Natale 1979


Un nuovo Natale
arriva veloce
e già si prepara al dolce far niente
mangiare, dormire, ricevere doni
così occupata rimane la mente,
si aprono i cuori, si spende, si spande
si vive felici lontani dal male
il prima e passato il dopo non vale
così si festeggia
il Santo Natale.

Partigiani


Ci chiamavano banditi!
ci chiamavano ribelli!
Spose! Madri! abbiamo lasciato
sopra i monti siamo andati
Pace! Giustizia! Libertà!
questo volevamo
E libera la mente
d'altri inganni,
puri eravamo
puri siamo!

1973


Ancora sangue! Cile, Medio Oriente, Cambogia
e ancora sempre! Odio! Vendette!
dove vai uomo? frena la mano armata,
controlla la tua mente
spaziante in vedute irreali
dettate da chi nato non doveva essere
in questo mondo.
Popoli interi chiedono Pace
e gridano Basta!

Il calabraghe


Vietnam, Santiago, Atene:
notizie del lunedì, un brivido gli scorre nelle vene,
martedì l'indignazione cresce e dice basta!
mercoledì il dubbio si divide in "forse" o "come",
giovedì la grande confusione,
venerdì cambia colore e già si parla d'altro,
sabato evacua a letto l'emozione
e poi domenica finalmente la partita!

Il merlo della Barona


Forse non tutti sanno
che già da un paio d'anni, un merlo vagabando
decise di fermare il suo girotondo.
E gira che ti gira ma guarda il caso strano
non cerca cieli limpidi ne boschi fuori mano
ma contro tutti e tutto, l'idea sembra buona
si ferma sopra i tetti delle case alla Barona.
La gente ascolta e pensa, che il suo fischiettare
in fondo ti rallegra, perciò lo lascia fare
del resto c'è un pensiero per chi ne è capace
di scegliersi la vita che più le pare e piace.


Fra tanti merli che stanno al mondo
di uno solo quì vorrei parlare
(e non mi si confonda nel mio dire)
che merlo veramente vò a citare
Esiste alla Barona (strano caso)
un merlo solitario e buontempone
che a furia di fischiare da mane a sera
di tanta gente attira l'attenzione
senti quel merlo! non si stanca mai di fischiare?
chissà da dove arriva?)
E in mezzo alle brutture ed ai pensieri
c'è sempre qualche frase che ti sprona
a dare il benvenuto anche ad un merlo
che (strano caso)
risiede in permanenza alla Barona.

Montescano


Dottoressa, quando me ne vado a casa?
sorride... presto!
a quante persone lo avrà detto?
ma non si stanca mai?
Dottoressa quanta umanità
quanta professione
grazie
Dottoressa Alessia

Una stanza
due compagni di sventura
un azzurro tenue alle pareti
tanta quiete...
il passo pesante delle infermiere
si alterna al roteare dei carrelli
nelle ore dei pasti
bravi i medici, li senti
da lontano arrivano!
questo e Montescano.

Morte di un passero


Era l'alba e il cinguettio cresceva
prima dei pigolii leggeri
poi man mano che il chiarore
si faceva più vivo
gradualmente cresceva il cinguettio
e così venne
il passero che prima iniziava il saltellio
di ramo in ramo
si fermò di botto
uno sparo
e buio fu subito
di pari passo con lo schianto
con le zampine ancora avvinghiate
al ramo
resistette ancora un po'
poi il capo declinò pian piano.

Amore


Con amore
abbiamo trascorso insieme la nostra vita
fiduciosi guarderemo al futuro
eterno è il nostro amore
riviviamo ancora le nostre gioie come ieri
accettiamo i nostri piccoli difetti
incompleti siamo l'uno senza l'altro
uniti nella vita illuminati dalla nostra felicità.

giovedì 11 ottobre 2007

Una bandiera sola


Una bandiera unica per tutto il mondo vorrei!!!!
che fosse azzurra come il cielo
e del sole prendesse il colore.
Alta vederla passare nel cielo fra le genti tutte,
sventolando libera e possente,
come volo di colombe invitanti alla pace,
come vento frammisto a pioggia
che tutto depura e cancella,
come primavera che tutto germoglia e fiorisce,
come grida gioiose di bimbi trasportate nel mondo.
Una sola bandiera vorrei!