domenica 27 aprile 2008

Vecchio Partigiano

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Dove vai, rasentando i muri della città
sembri assorto in pensieri lontani,
forse stai ricordando la tua gioventù,
i tuoi vent'anni,
anche allora rasentavi i muri imbracciando un fucile,
qualcuno vestito di nero
voleva impedirti di realizzare i tuoi sogni.
Qualcuno voleva impedirti
che altri uomini, altre donne, altri bambini
vivessero in un mondo diverso
fatto di lavoro, di benessere, di felicità
non so se oggi si possa dire
che tutto si sia realizzato..
ma i sogni restano
e quelli nessuno potrà toglierteli
vecchio partigiano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere alcuni partigiani (tra quelli per fortuna ancora vivi) che come Mario e alla sua stessa età, si diedero alla macchia e alla clandestinità, lottando per la libertà e per la riconquista dei diritti contro la dittatura nazi-fascista. Oggi se non sono più indignati di allora poco ci manca, perché vedono impedita proprio la realizzazione dei sogni del partigiano della poesia di Tajetti. Perché vedono lontano il mondo diverso e migliore nel quale hanno creduto e per il quale hanno sacrificato una vita intera.
E s’indignano non per loro stessi, per la loro vita che per natura ormai è in dirittura d’arrivo, ma per altri uomini e altre donne e bambini, proprio come scrive Pietro Tajetti.
Per noi giovani e per le nuove generazioni, messe agli argini dagli egoismi di chi in nome di una società più equa e solidale, rincorre solo i propri interessi e le proprie rendite.
E noi giovani altro non possiamo fare, che indignarci assieme a loro, e idealmente assieme al partigiano Mario, al quale va un nostro pensiero d’affetto e di fratellanza, credendo e sognando un mondo diverso, un mondo migliore!